sabato 19 maggio 2007

I diritti del cittadino nel Codice dell'Amministrazione Digitale

Il Codice dell'Amministrazione Digitale nella Sezione II contempla una serie di norme che sanciscono i diritti dei cittadini nei rapporti informatizzati con le pubbliche amministrazioni.

Gli undici articoli, farciti di buoni propositi, contengono norme precettive e programmatiche che, se da un lato regalano più di un sorriso a noi cittadini, rendendoci la vita più facile, dall'altro incupiscono gli animi dei dirigenti di una nutrita schiera di amministrazioni locali. E' fin troppo evidente, infatti, che per i piccoli enti sarà difficile (se non impossibile) dare attuazione alle disposizioni del Codice, date le ristrettezze economiche e le carenze organizzative e strutturali che li caratterizzano.

Ci si chiede allora: come affrontare tale problema? Quali politiche adottare per incentivare la diffusione delle nuove tecnologie anche nei grigi uffici delle amministrazioni locali?

A parere di chi scrive occorrono notevoli investimenti, accompagnati da una coraggiosa ristrutturazione dei processi di servizio e dall'adozione graduale di programmi volti a ridefinire funzioni e competenze, senza dimenticare, inoltre, la formazione dei dirigenti e dei funzionari pubblici, che stentano ad avere un approccio con le nuove tecnologie.

Certo, la spesa iniziale è considerevole ed è biasimevole che il Codice non preveda alcun finanziamento per il raggiungimento degli obiettivi che tanto scrupolosamente si prefigge; tuttavia, una volta superato il primo scoglio, garantiti saranno, nel medio-lungo termine, minori costi e maggiore efficienza della "macchina" burocratica.

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