venerdì 11 maggio 2007

Partecipazione elettronica e formazione

L’art. 9 del Codice dell’amministrazione digitale, dedicato alla “partecipazione democratica elettronica”, prevede che “Lo Stato favorisce ogni forma di uso delle nuove tecnologie per promuovere una maggiore partecipazione dei cittadini, anche residenti all’estero, al processo democratico e per facilitare l’esercizio dei diritti politici e civili sia individuali che collettivi”.

Emerge dal testo della norma il concetto di “partecipazione elettronica” al processo democratico; il codice, infatti, non considera solo il rapporto tra cittadini ed amministrazione, ma anche quello tra cittadini ed istituzioni politiche e di governo, con ciò affermando che la partecipazione è intesa non solo come inclusione nell’attività amministrativa, ma anche come modo di influenzare gli indirizzi politici e l’emanazione di norme che le stesse amministrazioni sono tenute ad applicare.

Fondamentale è, quindi, il richiamo esplicito ai diritti politici e civili: i primi sono quei diritti che permettono ai cittadini di partecipare alla vita politica della propria comunità, ossia di prendere parte alla formazione delle decisioni pubbliche assunte all’interno della comunità medesima;
i secondi, invece, sono quelle libertà fondamentali (es. la libertà di esprimere, manifestare e diffondere il proprio pensiero, la libertà di associazione, ecc.) necessarie per l’esercizio dei diritti politici.

Tramite le ICT (Information & Comunication Tecnologies) è possibile oggi esercitare tali diritti in maniera più diretta e continua, dando la possibilità ai cittadini di interagire con le pubbliche amministrazioni (in primis quelle locali) e di intervenire sempre più nei processi decisionali, a beneficio della trasparenza, dell'efficacia e dell'efficienza dell'agire pubblico.

E' bene ricordare che la partecipazione elettronica richiede determinate condizioni affinché trovi adeguata attuazione, fra cui la capacità del politico di utilizzare le nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione, cogliendone vantaggi e opportunità; tuttavia, proprio in quanto carente di tali cognizioni, egli spesso si affida a terzi i quali, a loro volta, necessitano di una formazione utile alla predisposizione di strumenti di partecipazione online.

Occorre, infatti, che gli operatori imparino a lavorare in Internet, a saper utilizzare ogni strumento che la rete offre, a saper gestire la posta elettronica e a conoscere le soluzioni utili a garantire una maggiore sicurezza nella navigazione, oltre a conoscere gli strumenti di democrazia e partecipazione elettronica, con il relativo funzionamento, vantaggi e svantaggi, difficoltà e rischi, costi e risorse, oltre a normative e requisiti legali del loro lavoro.

Nelle “Linee guida del Governo per lo sviluppo della Società dell’Informazione”, emanate dal Ministero per l’Innovazione e le Tecnologie, sono stati definiti vari percorsi formativi per operatori, dirigenti, funzionari sia appartenenti ad amministrazioni centrali che ad amministrazioni locali; tuttavia, l’obiettivo principale è stato quello di attestare la loro competenza nell’uso delle ICT con il conseguimento della patente informatica ECDL.

Per raggiungere tale obiettivo, è necessario individuare delle strutture pubbliche o private sparse sul territorio, in cui poter svolgere corsi di alfabetizzazione per i dipendenti pubblici tramite computer collegati a Internet, oltre alla creazione di una struttura di formazione a distanza o e-learning, che metta a disposizione e fornisca servizi didattici online.

Infine, occorre l’acquisizione di strumenti e modalità per mantenere un corretto comportamento online, basato su regole di civile convivenza telematica e su convenzioni di utilizzo degli strumenti informatici, al fine di moderare la discussione instaurata in una determinata area di dialogo, controllando la coerenza dei “subject” dei messaggi, eliminando quelli fuori tema, di spamming o di interesse contingente, archiviando quelli datati ed evitando che “flames” (“messaggi d’ira” o “messaggi caldi”) turbino la discussione.

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